Eddard Stark VS Rico Uchiha, Deserto Sabaku

Quello che pensavo che sarebbe stato l'attacco finale si rivelò utile al solo scopo di annientare il demone susano. Non feci in tempo ad evocare le copie che questi ne aveva già distrutto buona parte, ma non si accontentò di questo, e mentre le altre lanciavano un'ingente quantità di kunai bomba questi riuscì a sferrare un'ulteriore attacco.
Fortunatamente dopo aver creato le copie io scattai indietro, il mio avversario mi seguiva, ma la distanza comunque rimaneva quella, con me portavo i resti di Sansho, che seppur indebolito mi assicurava ancora una discreta difesa. Mentre iniziavano le esplosioni il susano sferrò un'ultimo attacco. Le sue intenzioni erano visibili, siccome già prima aveva caricato un fendente adesso doveva comunque riprepararsi per sferrarlo, il tutto era velocissima, ma io non ero certo lento. L'attacco era comunque imparabile, io riuscì solamente a frapporvi i resti di Sansho, che già da prima avevo preventivamente portato con me. La marionetta subì il fendente, ed esplose quasi in molti pezzi, l'unica fortuna che ebbì fu che l'impatto rallento, seppur di poco, i movimento del demone, ed il suo colpo arrivò a me indebolito. La spada mi colpì, io provai ad evitarla quando questa si stava avivcinando, ma ebbì l'effetto di evitar che colpisse in pieno il mio cuore, questa però impatto contro il mio braccio destro, tagliandolo di netto. Se non fosse stato per l'esplosione, che fece scomparire il susano il colpo mi avrebbe probabilmente tagliato di netto, ma il fendente si arresto poco dopo.
ebbì una fortissima fitta al petto, perdevo sangue dalla scatola contenente il cuore, il corpo era comunque stato fortissimo. Non riuscì nemmeno a gridare, avessi avuto dei polmoni sarebbero stati adesso vuoti. Il dolore mi accecò momentaneamente. Anche il mio avversario sembrava esausto, ed un terremoto sembrava imperversare nel deserto.

Anche la natura si ribella contro l'akatsuki.. Stanno venendo a prenderti Rico...

Pensai mentre la paura di morire mi fece l'effetto dell'adrenalina. Il colpo era stato duro, ma ero ancora vivo, e dovevo sfruttare quest'ultima occasione per eliminare definitivamente il mio avversario.
Il mio avversario aveva ormai finito ogni tecnica e segreto, perlomeno , speravo. Io invece avevo ancora in serbo per lui il migliore dei miei attacchi, l'avevo ereditato dal mio maestro, il quale usò questo jutsu per conquistare intere nazioni. Feci scattare l'ultimo meccanismo :


Le 100 marionette apparvero intorno a noi, un consistente gruppo di marionette, circa 90 si disposero in larghi cerchi concentrici, erano 4 cerchi, occupavano in titolare un 60 metri quadrati. Io al momento ero al centro, ma appena il mio avversario si sarebbe mosso avrei spostato il cuore nella marionetta più lontana. Le marionette erano così tante, e disposte in modo tale da occupare l'intera visuale del mio avversario, che avrebbe visto davanti a se solo diverse file di marionette, e a meno che non le avrebbe trapassate mai avrebbe potuto vedere la mia reale posizione. Ne rimanevano dieci, queste furono le prime delle quasi presi il controllo, e che mossi immediatamente contro il mio avversario. Di queste dieci solo le prime 6 partirono, la tecnica era molto impegnativa e nel controllarne un numero ridotto potevo gestirne meglio i movimenti, rendendoli più letali.
Non volevo nemmeno mettermi nei panni del mio avversario, il quale era ormai allo stremo, aveva usato la più segreta tecnica del suo clan, e si ritrovava adesso a dover affrontare la più forte e segreta del mio senza energie. Il tempo e le fatiche passavano anche per me, ma dovevo ormai confidare in quest'ultimo attacco.