"Fermare i banditi al paese del fiume" parte III

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Kiria
view post Posted on 29/5/2013, 12:58




Kiria era seduta su un masso grigio chiaro, posto in un lembo di terra coperta da un manto erboso, affiancato da due fiumi sui quali dei ponti di legno collegavano le due estremità.
Un sottile venticello si alzava di tanto in tanto, mentre il mero silenzio dominava la zona.
A breve, le due copie sarebbero arrivate portando con loro i suoi avversari.
Avversari da ferire lievemente, avversari da non uccidere, avversari che invece avrebbero fatto il possibile per toglierle la vita.
Dannati Hyuga.

Era sicura che le copie fossero ancora in vita -se così si può dire-, da qualche parte in quel luogo, poiché se fossero state eliminate avrebbe recepito tutte le informazioni che avevano a disposizione.
Di lì a pochi secondi, ecco arrivare la Kiria che si era occupata del lato ovest, mentre attraversava goffamente su quei tacchi alti il ponte alla sinistra della bambina, che fissava divertita i tre uomini avvicinarsi a lei, quello seduto sul mulo con un'espressione raccapricciata sul volto quando riconobbe il coprifronte del villaggio della foglia.
<era ora!> asserì Kiria, alzandosi. Aveva paura di fallire la missione. Una paura pura, sincera, mista al menefreghismo nei confronti della sua vita. Eppure, la sua voce rimaneva impassibile, sicura, quasi a celare ogni sensazione.

Bisogna provare prima con la diplomazia.

< Non è mio desiderio recare a voi alcun male, tuttavia mi rendo conto dell'esistenza di quella fastidiosissima cosa chiamata libero arbitrio, che mi ha recato fin troppi danni fino ad ora. Vi lascio dunque la possibilità di scegliere. Potete decidere se seguirmi e consegnarvi di vostra iniziativa alle forze dell'ordine o se rischiare la vostra vita e sprecare il vostro sangue, rischiando forse la morte, per poi fare la medesima fine. Seppur io sia di parte, trovo conveniente la prima offerta> affermò decisa, sorridendo. Gli uomini la fissarono perplessi per alcuni istanti, poi quello muscoloso e l'uomo grasso sul mulo risero, solo il più basso la fissava incuriosito.
<quindi noi, banditi professionisti, dovremmo arrenderci perché una bambina lo impone? Konoha sta cadendo in basso nella valutazione degli avversari se crede di poterci fermare con così poco> affermò la voce grossa dell'uomo più muscoloso, che incrociava le braccia come per esprimere dissenso.
<sanzoku pensaci bene... La foglia non invierebbe mai un ninja a caso... Forse se ci consegniamo avranno clemenza... Ti ho detto sin da subito di ragionare...> propose l'unica persona che prima non aveva riso, l'uomo con i capelli lunghi castani, il viso a ben guardare evidentemente segnato dalla fatica.
<taci Zenin! Sei solo un peso. Un uomo che compie misfatti per sfamare una figlia è un peso e questa è ovvietà, ma mi aspettavo quanto meno spirito di sacrificio!> lo ammonì di risposta.
Colui che portava il nome di Zenin abbassò lo sguardo, evidentemente in disagio e poi annuì.
<immagino sia un no...> sussurrò Kiria delusa, chiudendo gli occhi. Quando si riaprirono, il rosso li tingeva, la tomoa danzante in un lago di sangue.
Sharingan I Liv.
Richiede Arti Illusorie Liv.1 - L.A. NORMALE
Consumo: 3
Questo è il primo stadio,iniziale, dello Sharingan. Il colore dell'occhio diventerà rosso acceso e attorno la pupilla comparirà 1 tomoa. Si avranno i primi accenni di vantaggio e una visione rallentata discreta dall'ampiezza molto limitata, in questo modo l'Agilità dell'Uchiha aumenterà non in maniera notevole ma permetterà di poter prevedere qualche movimento di troppo.

<uh uh uh... Lo sharingan... Signorina, ci dedicheremo dopo a lei> affermò Sanzoku voltandosi, ma in quell'istante un pugno da parte della donna gli arrivò proprio sull'occhio destro, dove una cicatrice divideva l'occhio e parte della rugosa fronte.
La donna fece per indietreggiare, ma l'uomo grasso le afferrò i capelli rossi, mentre le urla di Sanzoku riempivano il silenzio.
<gurīsu uccidi quella donna! UCCIDILA!> urlò dolorante, mentre il viola tingeva la parte del volto di Sanzoku pulsante dal dolore.
La donna fissò l'uomo grasso in volto, poi Sanzoku. I due avevano volti coperti dall'ira, accecati dagli averi, dalla facilità di quell'esistenza. Zenin, invece, teneva lo sguardo basso e se ne stava immobile, sigillando gli occhi alle urla omicide del compagno, come chi il sangue non l'ha mai visto.
Quando Kiria vide questa sua reazione, si scaraventò contro di lui. Era poco più alto di lei, sarebbe potuto passare per un ragazzino se non fosse per quel volto segnato dall'età, poi indietreggiando per allontanarsi dai due lo voltò verso i compagni, mantenendogli le mani all'indietro e costringendolo ad aprire gli occhi tenendo un kunai puntato sulla sua schiena, sussurrando nel suo orecchio.
<non puoi. Non puoi agire ed ignorare le conseguenze. Non puoi esser fautore della realtà che ti circonda ed ignorarne gli aspetti meno grati. Chiudere gli occhi di fronte agli avvenimenti ci rende incapaci di cambiarli. La tua scelta ha conseguenze più o meno grandi. Il tuo essere impassibile comporta la morte di una donna. Tu puoi fare qualcosa> .
L'uomo tremava, evidentemente provato dalla situazione. Non opponeva un'effettiva resistenza alla presa di Kiria, non opponeva resistenza a nulla a dire il vero.
Gurīsu e Sanzoku li fissarono per un istante, poi ignorando il compagno e quale fine facessero ripresero a decidere quale punizione spettasse alla donna.
Gli occhi spalancati tremavano, si chiudevano, si aprivano, si chiudevano, si aprivano.
<non mi uccidere ti prego... Io non c'entro con loro... Ho una figlia malata, le cure richiedono costi che non potevo affrontare altrimenti...>.
<immagino come si riempa d'orgoglio nel sapere che suo padre è un clandestino...> disse Kiria, ridendo, mentre Sanzoku puniva la donna con un forte fumo, causando la sua scomparsa in una nuvola di fumo.
Adesso Kiria era sola contro tre avversari. Lasciò l'uomo libero, sfoderando poi la katana. Quello che aveva in ostaggio era il più innocuo, il più provato dei tre.
Sola contro due, in sintesi. Le cose non potevano andare peggio.

No. Le cose possono sempre andare peggio.
Ecco che dall'altro fronte, correndo sul ponte di legno che conduceva al lato est, la copia-ladra inseguita dagli altri due uomini apparve, fissando l'originale a disagio, per poi fermarsi sul lembo di terra, dando le spalle a Kiria.
<momento sbagliato?> domandò ironica la copia.
<ovviamente>.
<se puoi ucciderli, la missione si semplificherà>.
<non è quello che mi è stato chiesto>.
<non lo è da quando sei sola>.
<ovviamente>.
Finito il breve discorso con la sua copia, prese a fissare gli avversari, valutando brevemente la situazione, poi espirò profondamente quasi a voler svuotare se stessa, ed evocò nuovamente altre copie.
Kage Bunshin no Jutsu (Tecnica della Moltiplicazione del Corpo)
Richiede il Liv.1 di un'Arte - L.A. NORMALE
Consumo: 5
Danni: 3 x ogni copia
Genin: Max 5 copie - Chunin: Max 10 copie - Jonin/Anbu: Max 15 copie - Sannin: Max 20 copie
Tecnica più avanzata rispetto al normale Bunshin Jutsu; consiste nella creazione di copie identiche all’utilizzatore dotate di consistenza fisica e in grado di provocare danni reali e tenere oggetti. Questa tecnica è di gran lunga preferita dai ninja di livello superiore in quanto le copie create possono attaccare con armi o a mani nude. I cloni di solito svaniscono in una piccola nube di fumo non appena vengono colpiti violentemente o quando l'utilizzatore decide di annullarli. Ma il vero punto forte di questa tecnica è che non appena i cloni vengono annullati trasferiscono tutte le conoscenze e le capacità acquisite alla mente del proprietario, che esse siano informazioni segrete o conoscenze riscontrate durante un allenamento.

Altre cinque Kiria apparvero, mentre i banditi sghignazzavano beati, convinti in una vittoria facile, mentre conversavano tra di loro sottovoce.
<l'uomo di là, quello accanto alla donna bassa, è parecchio forte, astuto e veloce. Serviranno più forze su quel fronte> sussurrò l'unica copia che aveva avuto modo di assistere alla forza del tale. In vista di questa considerazione, cinque copie (tra cui quella che aveva parlato) erano intente a dedicarsi ai due appena arrivati, mentre le restanti due -ivi inclusa l'originale- fissarono lo strano trio, l'uomo sul mulo ormai sceso per il combattimento.

La prima a venir presa fu la donna. Si era mostrata sì molto veloce nell'inseguimento, per poi rivelarsi poco forzuta e abile. Due Kiria, infatti, corsero velocemente verso di lei. Le fu facile evitare il colpo affondato dalla prima bambina, ma la seconda prevedendo ciò grazie all'abilità oculare, si era messa nell'esatto posto ove questa sarebbe finita, stringendola con la mano destra e attentando alla sua vita con un kunai al collo retto dalla mano sinistra.
L'uomo che la affiancava rimase impassibile, guardando la scena incuriosito.
<sapevo che i ninja di Konoha erano in gamba. Io stesso ho frequentato l'accademia prima di diventare ciò che sono ora. Il problema è che non sarei mai stato in grado di diventare un perfetto cane addomesticato come lo sei tu ora, così ho fondato questo gruppo con l'intenzione di mostrare che basta l'accademia per mettere in difficoltà un paese e affermarsi. Dal rango genin in su, vengono operate tutte azioni di inculcamento di falsi principi e falsi valori e false idee da seguire per diventare cagnolini bravi come te. Quella puoi pure tenerla, non merita di stare con noi> affermò poi riferito alla sua compagna, che restava paralizzata per paura di esser ferita mortalmente dalla bambina.

Le cose non andavano meglio dal fronte opposto. La copia si era avvinghiata contro l'uomo basso, sottovalutandone la velocità. Egli, invece, si spostò rapidamente, per poi assestarle un mancino, provocandone l'esplosione. Adesso la vera Kiria era impegnata contro tre.
Dannati Hyuga.
Poi, i due corsero a gran velocità verso l'originale, che evitò l'attacco di Gurīsu, ma fu afferrata da Sanzoku, che poi si rivolse al suo compagno rimasto immobile.
<cosa aspetti? Uccidila. Hai mostrato troppe esitazioni e devi ucciderla se vuoi restare con noi>.
L'uomo fissava la bambina dimenarsi, stringendo con le mani sudate il kunai che gli aveva passato Gurīsu.
Doveva farlo per sua figlia, mentre la fragilità fisica di Kiria le impediva di liberarsi da quella morsa che poteva rivelarsi mortale. Si avvicinò, reggendosi a stento sulle tremanti gambe, mentre alle spalle del suo compagno una copia veniva eliminata dall'uomo forzuto, le altre quattro in evidente difficoltà.
Lui avrebbe potuto porre fine a tutto quel combattimento, con un gesto.
Fissava il collo candido della bambina, che tentava di liberarsi inutilmente, il braccio teso verso di questo.
Poi si fermò, gli occhi rossi fissi sull'uomo. Alzò il collo, quasi a rendersi ancora più vulnerabile e a facilitargli il compito, mentre l'uomo alle sue spalle rideva.
Fece per colpirla, lo sguardo di Kiria impassibile, ma si fermò a pochi millimetri dalla pallida pelle della bambina, lasciandosi cadere in lacrime.
Gurīsu lo guardò in un misto di disprezzo e pena, mentre questo si rialzava lentamente, asciugando le lacrime.
<allora me ne sbarazzerò io...> sussurrò l'uomo grasso, prendendo il kunai con forza da Zenin.
Il sangue correva lungo il corpo della bambina, macchiando la bianca tunica, gli occhi spalancati.
Non si aspettava le cose andassero così.
Era accaduto tutto troppo velocemente, e lei era rimasta ferma. Impassibile.

Zenin si stava accasciando al suolo lentamente, il kunai ancora conficcato nel suo corpo. Non sembrava una ferita mortale, ma era profonda e andava curata.
Per il bene della missione, per ripagare del gesto, per umanità.
Il primo motivo pulsava sugli altri nella mente di Kiria, e si sentiva un mostro per questo.
Approfittò dello stupore dell'uomo alle sue spalle per colpirlo con una gomitata nello stomaco, che gli fece allentare la presa, mentre si chinava verso il basso, per poi colpirlo con un pugno allo stesso occhio già ferito.
Si allontanò dai due, per poi lanciare prontamente tre shuriken che i due evitarono prontamente, tra le bestemmie furenti dell'uomo nuovamente ferito e lo sguardo furibondo di Gurīsu, che voleva vendicarsi del suo compagno. Ma prima che i due potessero attaccare, gli shuriken tornarono indietro, roteando contro i loro corpi, che si unirono in una posizione scomoda.
Richiede Arti Illusorie Liv.1 - L.A. NORMALE
Consumo: 5
Danni: 5x3 armi
Questa tecnica sfrutta la lettura dei movimenti avversari data dallo Sharingan. Richiede tre armi da lancio (solitamente si usano degli Shuriken) legate a dei fili. Lanciate verso l'avversario tenendo i fili con le mani e la bocca, il controllo delle 3 armi sarà perfetto e potranno sempre essere riprese nelle traiettorie in volo se l'avversario dovesse spostarsi. Ottimo attacco per cogliere di sopresa i nemici.

I due erano ormai stretti l'uno contro l'altro, senza possibilità alcuna di muoversi. Poi, le urla di dolore si elevarono al cielo, mentre gli shuriken si conficcarono nei loro palmi spalancati e immobili.
Si avvicinò a Zenin, estraendo il kunai e ignorando le urla minacciose dei due. La ferita poteva esser guarita facilmente dagli esperti, e di fatti l'uomo non aveva neppure perso conoscenza.
<perché l'ha fatto?>.
<volevo fare qualcosa da poter raccontare a mia figlia... Qualcosa che l'avrebbe resa orgogliosa...> sussurrò a tratti, respirando lentamente.
<a breve arriveranno le forze dell'ordine e le daranno soccorso. Io qui non ho finito> replicò Kiria, impassibile, per poi alzarsi e avvicinarsi all'altro uomo, che combatteva contro due copie, mentre le altre due rimaste tenevano in ostaggio la donna. Da lì a pochi istanti, anche le due copie perirono sotto la velocità e l'arguzia dell'uomo

<non male, davvero. Ti avevo sottovalutata. Vedi, se non fosse per il fatto che sei un genin e per il fatto che tu sia un perfetto cagnolino, ti avrei reclutata. So di non poterti battere, quindi mi arrendo. Portami dove devi> asserì l'uomo.
Mentiva.
Kiria lo sapeva, ma finse di sottostare a quell'assurda dichiarazione, per poi avvicinarsi lentamente, lo sharingan attivo fisso sull'uomo.
Quando fu vicina abbastanza, con un rapido movimento l'uomo le si avvinghiò contro, afferrandole il braccio destro e provando a rotearlo in modo da provocare una profonda frattura, ma Kiria rispose prontamente, afferrando la katana e tagliandogli la testa. D'istinto.
Ma quella si rivelò esser solo una copia.
Non era pronta a questo, mentre il braccio destro penzolava nuovamente.
L'originale spuntò come dal nulla alle sue spalle, pronto ad assestarle il colpo finale, ma la bambina rispose prontamente a quest'offensiva.
Kawarimi no Jutsu (Tecnica della Sostituzione)
Consumo: 3
1 volta a scontro
Una tecnica base che si puo usare poche volte. Si concentra il proprio chakra all'altezza del ventre e da li lo si allunga con un corpo di massa o volume all'incirca equivalente a quello dell'utilizzatore del jutsu. A quel punto si contrae il chakra e si prende rapidamente il posto con l'oggetto scelto.


Così, adesso era lei ad essere alle spalle del nemico, e senza esitazione alcuna conficcò la Katana in questo, in un punto non vitale e senza andare troppo in profondità, ma concludendo l'attacco in un colpo giusto per stordire il nemico, per poi colpire la testa in modo tale da farlo svenire.


Ed eccole, voci lontane, voci "amiche".
Le forze dell'ordine giunsero al posto, fissando per un attimo la situazione, sconcertati.
<è lei il ninja mandato dalla foglia?> domandò quello che sembrava essere il capo, avvicinandosi a Kiria fino a ridurre la distanza a neanche un metro.
Kiria annuì.
<sei sola?>.
Kiria annuì.
<sono tutti vivi?>.
Kiria annuì.
<sono tutti banditi?>.
Fissò per un secondo Zenin, che veniva aiutato ad alzarsi da due guardie, mentre posava il suo sguardo pieno di speranze, rimorsi, paure sulla bambina. Come per esser salvato, perdonato grazie al suo sacrificio.
<sono tutti banditi?> ripeté.
Senza altra esitazione, Kiria annuì.

Edited by Kiria - 29/5/2013, 22:58
 
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