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La tempesta imperseverante soffiava sempre più forte, coprendomi la testa con le braccia mi riparai dalle violente folate di sabbia che come tornadi impetuosi devastarono modificando tutto il paesaggio desertico. Ero ad un passo dalla morte, volevo che tutto quel pandemonio finisse il prima possibile. Cristo santo! Ruggiti famelici e violenti colpi di coda provocarono gravi scosse e ingenti ondate di sabbia. Il demone Shukaku stava dando sfogo della sua forza distruttiva dopo il lungo letargo. Dolorante e quasi in fin di vita non potei far altro che ripararmi dalle folate della tempesta, sdraiato a pancia in giù il mio giaccone nero stava sempre più mimetizzandosi tra la sabbia. Ero distante svariate decine di mt dal demone, alle sue spalle e fuori dal suo raggio visivo, probabilmente mi salvò la pelle e dopo un paio di minuti la tempesta sembrò cessare. Secondi di silenzio padroneggiarono nell'aria. Io ,sepolto totalmente dalla sabbia, fuoriuscì con un colpo secco del braccio da quel manto sabbioso che mi ricopriva, a poco a poco come resuscitato dall'oltretomba, ritornai sotto la luce della luna su quelle desolate e infinite lande di sabbia che mostravano un paesaggio totalmente "rizollato" dalle ultime raffiche. Il rosso di quei occhi era acceso, vendicativo più che mai. Stanco e dal profondo respiro fissai il demone Shukaku in lontananza, il quale sembrava essersi calmato. Cauti versi seguiti da lenti movimenti come quando ci si rende conto di essere stati vittime dell'istinto. Il demone si guardò attorno, fissò la luna sospirando, un lungo ruggito rimbombò a Km di distanza. Poggiato sul ginocchio, cominciai ad alzarmi molto lentamente, la ferita al fianco sinistro provocatami dalla marionetta del kazekage fu parecchio profonda, tantè che avevo uno squarcio orizzontale di 10cm coperto da sabbia e sangue, sangue e sabbia. Sei stato un degno avversario, ho rischiato di morire quest'oggi. Ma il mio tempo non è ancora giunto, ho da scrivere la storia degli Uchiha e anche grazie al tuo aiuto riuscirò nel mio intento. Il demone Shukaku cominciò ad andarsene, lenti ma possenti passi lasciavano grandi impronte e profonde scie che marchiavano come le strade il manto sabbioso del deserto. Dovevo avere un singolo movente che mi avrebbe dato la possibilità di rintracciarlo in seguito. Ero troppo lento per potermi avvicinare, oltre al fatto che ne sarebbe stato eccessivamente rischioso, lasciai andare Shukaku fino a quando non scomparve. Con una smorfia di stizza osservai gli ultimi lineamenti del dorso del Bijuu che andò a scomparire rendendosi un tutt'uno col buio della notte. Maledizione! Cauto mi ricomposi, con la mano sinistra pressavo forte sullo squarcio al fianco, avevo bisogno di un posto dove ripararmi e medicarmi per quel che potevo fare disperso in un deserto. Passo dopo passo mi avvicinai al luogo di battaglia, il paesaggio aveva cambiato morfologia in seguito all'attacco dello Shukaku, non mi venne facile trovare qualche indizio del kazekage, eppure, mi serviva qualche indizio. Gli occhi rossi, fautori di morte e disastri, assistevano i combattenti per eccellenza. Provai a scrutare qualche fonte di chakra ma non vi era nulla, nessuna traccia di Eddard Stark, qualche pezzo di legno, lame, brandelli di vestiti rossi sparsi e tanti altri resti delle 100 marionette simboleggiavano il disastro che ci fu in quei pochi minuti di attività da parte dell'Ichibi. Fu proprio ciò che mi serviva. Scrutai un pezzo di stoffa rosso di una delle marionette distrutte poc'anzi, mi accasciai al suolo poggiando sul ginocchio e con un violento movimento del braccio strappai quel brandello dai pochi resti lignei che ne rivestiva. Mi servirà in futuro, non lascerò che le sue capacità vadino dimenticate tra le profondità del deserto. Strappai inoltre una lunga fascia di stoffa per poterla avvolgere al busto in modo da attutire la ferita. Ahhh! Bastardo marionettista! Questo è il ricordo che mi lasci, anche da morto continui a darmi problemi! Mi rialzai con una netta smorfia di dolore, il rosso degli occhi si spense, il colorito nero naturale tornò a placare il mio animo. Con la rossa fascia mi avvolsi il busto, dopodichè intascai il pezzo di stoffa e mi incamminai tra le lande del deserto Sabaku diretto al Paese del Fiume. Il giaccone nero, sporco di sabbia e macchiato di sangue, sventolava ricoprendomi fino alle tibie. Il simbolo degli Uchiha stampato sul petto della canotta da anbu si intravedeva a sprazzi, semicoperto dagli alterni movimenti dei colletti del giaccone. Così dal passo quasi zoppo e dal respiro affannoso mi incamminai verso Est...+3 EXP per me, sono sopravvissuto allo scontro più che aver vinto, quindi prendo exp equivalente di un pareggio dopo uno scontro che mi ha visto quasi crepare XD Edited by .Rico. - 8/6/2013, 03:28
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